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Paolo Carletti
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re-do.it

re-do.it (letteralmente “rifallo”) è un’esortazione a ri-fare, a ri-considerare gli scarti e a trasformare gli oggetti dimenticati. A ri-prendere in mano le cose anzichè buttarle.

È re-inventare ciò che già esiste.

Perché re-inventare?

Perché oltre che necessità, il recupero, la riconversione e la trasformazione veicolano un’opportunità: il riapproprio in chiave estetica del residuo, della spazzatura, dell’oggetto abbandonato.

Come farlo?

Imponendo ai propri lavori almeno una componente sottratta alla montagna dei rifiuti imperanti e non ancora riconvertiti. Ricavandone un recupero il più possibile integrale ma attuabile. Che tradotto, significa accorciare la filiera dello smaltimento e della riconversione, a tutto guadagno di un riapproprio sia materiale che estetico del rifiuto.

Per arrivare dove?

Alla consapevolezza di ciò che necessariamente è scarto e ciò che necessariamente non lo è.

Alla fine degli anni’ 90 con il brand Blauhaus, di cui re-do.it è progetto, mi adoperai in un’operazione che chiamai FRIGO. Presi di mira un elettrodomestico mandato al macero prima del tempo e lo analizzai partendo dall'oggetto fisico, recuperato per strada, discariche, cantine e altro: il frigorifero degli anni ’50, di per sè bello e indistruttibile. Era la caduta di un must che improvvisamente diveniva rifiuto per ragioni non altrimenti definibili che “consumistico-commerciali”, motivo di un’indagine concettuale che mi costrinse a lavorarci su più fronti.

Oggi re-do.it apre alla valanga dei residui contemporanei sulla scia lunga di quelle motivazioni, estendendone il raggio d’azione al concetto generico di rifiuto. Territorio di discussione e confronto in materia, ma anche proposta, approccio in chiave estetica ancor prima che utilitaristica alla possibilità di reiventare ciò che già esiste, che già è stato fatto, ma che l'assuefazione, l'oblio e altri generi di condizionamento sociale e sensoriale, portano a disfarsene o a non vedere più. Gli oggetti re-do.it nascono dalla simbiosi, affatto scontata ma possibile, tra riutilizzo ecologico e speculazione estetico-creativa.

Cos’è in concreto re-do.it?

... è qualcosa che non era più e che torna ad essere, un badile, un frigo, una lama d’aratro...

Ri-vedere le cose sottende un concetto di per sè profondo quanto semplice, quello di tornare a vedere ciò a cui ci siamo assuefatti e abituati. Ripristino sensoriale affatto banale.

Gli oggetti re-do.it, in fondo sono e continueranno ad essere gli stessi di prima… ma sottratti al degrado re-incontrano la vista, l'imprevedibilità... la bellezza.

Paolo Carletti

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